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La mia prima esperienza in un ufficio arredato

Pubblicato il 22 Febbraio 2021 @ 15:06 - Uffici

Il business center per sua natura si presta a soddisfare le richieste più diverse dei clienti. Dal noleggio per poche ore di un ufficio, ad una traduzione asseverata, dalla condivisione di una stanza ufficio al noleggio di una sala riunione, dal servizio di ufficio virtuale alla domiciliazione.

Ogni cliente ha esigenze diverse, diverse aspettative. A volte noi stessi restiamo stupiti dall’entusiasmo e dalla soddisfazione con cui i clienti vanno via e si complimentano per l’idea di business center che però esiste da anni. Oggi vogliamo lasciare la parola ad un cliente, che per la prima volta come scrive lui, ha provato l’esperienza dell’ufficio arredato. Ha svolto presso la nostra sede in via Ferrarese, con successo una mediazione.

Uffici temporanei per mediazione a Bologna
Uffici temporanei per mediazione a Bologna

L’articolo è scritto da Sergio Fontana, consulente legale e può essere letto nella versione integrale su Linkedin.

https://ufficiarredatibologna.it/https://ufficiarredatibologna.it/Vorrei condividere in queste pagine la mia, recentissima, esperienza di Mediatore presso un ufficio, cosi detto “flessibile”. Sono sempre stato particolarmente attratto da tutto quello che concerne lo “Smart working” nella concezione pre-pandemia e con riferimento a tutto quello che riguarda modalità di lavoro alternative e, comunque, fuori dagli schemi. Non mi riferisco allo Smart working nell’accezione, molto limitata, di lavoro da casa … ma bensì in tutte quelle varianti che possono rendere il modo di lavorare più duttile ed efficace. Quando ancora si poteva viaggiare (15 mesi fa circa) mi sono recato a Londra per un viaggio di piacere e ho notato, appena fuori dalla Stazione di Londra un nuovissimo stabile, tutto a vetri, su più piani con una scritta parietale del tipo “Here is your office only for the time you need”! Sapevo dell’esistenza di opportunità di “office sharing” o cose del genere ma non li avevo mai presi in seria considerazione, per lo meno, per il mio tipo di lavoro. (Avvocato-consulente).

Un anno fa, circa, quando mi è stato chiesto di partecipare all’apertura di una nuova sede di un Organismo di Mediazione, mi è tornata alla mente la vetrata dell’edificio di Londra di cui accennavo poco fa e mi sono chiesto se non potesse essere funzionale alle mie esigenze di Mediatore. Sin dalle prime valutazioni, non solo economiche, è risultata una scelta vincente…..! Chi gestisce Organismi di Mediazione sa bene che, in considerazione dei compensi ancora molto risicati e dell’andamento ondivago delle mediazioni in base alla non prevedibilità dei depositi, i costi fissi risultano essere “mortali”!

A mio modo di vedere, vi sono anche altre ragioni che rendono un ufficio flessibile, la scelta perfetta per una mediazione e ne ho avuto prova proprio ieri con la mia prima esperienza! I Mediatori sanno che è fondamentale il primo approccio tra le parti, gli avvocati ed il Mediatore….. Questo avviene ancora prima della famigerata stretta di mano (quando ancora si poteva), bensì sin dalla ricerca dell’edificio, dall’accoglienza del personale al front office,  dall’accoglienza della saletta d’attesa fino all’ingresso alla stanza di mediazione. Lavorando per più Organismi di Mediazione (sia privati che Istituzionali) credo di aver visto un po’ tutte le tipologie di sedi. Da quella brulicante di avvocati che vanno e vengono nei corridoi, diligenti segretarie che curano le pratiche amministrative e danno indicazioni alle parti per poi essere distribuite nelle stanze a disposizione. Al piccolo Organismo privato di citta, con la segretaria che svolge il ruolo di front-office, back-office, responsabile procedure anti-covid, segretaria del Mediatore e chi più ne ha più ne metta.  (Mi è stato raccontato, addirittura, di alcuni Organismi in cui lo stesso Mediatore apre la porta, fa gli onori di casa e poi svolge la funzione a lui più propria!)

Intendiamoci vanno tutti benissimo ma, dal punto di vista di chi scrive, non sono ottimali e vuoi per un verso o vuoi per l’altro, potrebbero influenzare (in bene o in male) l’esito della mediazione. Ritengo, invece, che poter accedere ad un immobile “asettico” sia per le parti, che per gli avvocati che per il Mediatore…..sia un grandissimo vantaggio!  Una location neutra come solo un ufficio, polifunzionale, può garantire, esprime quella terzietà e riservatezza che sono fondamentali per la procedura di mediazione. 

Punto fondamentale è, comunque, l’ubicazione di questa tipologia di locali che spesse volte si trovano presso business center, localizzati in posizione strategiche. Nel mio caso 10 minuti a piedi dalla Stazione dei Treni. Non secondario è il livello di pregio degli arredamenti seppur essenziali ma molto accoglienti. Non da ultimo, l’innumerevole tipologia di servizi a disposizione, dalla wi-fi dedicata, stampa di documenti, videoproiettore, lavagna a pennarelli, bar interno/servizio caffetteria, telefono e altri ancora. In questo periodo di distanziamento sociale, non è da sottovalutare il problema della sanificazione dei locali (garantita tra un utilizzatore e l’altro), nonché la possibilità di scegliere da una stanza per 4-6-10 persone o più. Si consideri che la capienza di ogni singola stanza, causa covid viene dimezzata. Ieri io avevo 2 avvocati e una parte in presenza (4 persone in tutto) mi è stata messa a disposizione una sala riunioni da 10 persone in tempi normali.

La mia esperienza è stata più che positiva ed ho percepito ottime sensazioni anche dalle parti che non conoscevano il business center in questione (ufficiarredatibologna.it) e ne hanno potuto apprezzare i pregi. La mediazione si è aperta…..e ho rinviato per la firma dell’accordo tra 15 giorni!

Buona mediazione a tutti!

L’articolo è scritto da Sergio Fontana, consulente legale e può essere letto nella versione integrale su Linkedin.
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